[BG] Le Dee Madri: Gweinian e Ailyssa

Introduzione: Il Dio
Gwenian simboleggia la natura, le piante, gli animali, la pioggia e il mare, ma anche le catastrofi naturali.
È raffigurata dagli Uomini come una bella donna sporca e vestita di stracci, dagli Elfi come un'Elfa bellissima vestita di foglie e fiori e dai marinai come una bella donna dallo sguardo iracondo e dalla capigliatura indomabile, vestita di reti.
È una dea buona ma che si avvicina molto alla neutralità.
Gweinian "La Selvaggia" è venerata soprattutto da Elfi, amanti della natura, marinai che la pregano per placare le tempeste e contadini che la venerano perché porti le piogge.

Presso gli Elfi di Landmar: Gweinian è la principale divinità, insieme ad Ailyssa.
Il suo culto si sposa alla perfezione con la natura elfica e le sue consuetudini e viene vista, essa stessa, come creatrice materiale del tutto e dell'elfo stesso. A Gweinian viene attribuita la natura e la sua forza, il coraggio e la perseveranza, la regolarità e l'equilibrio. Tempeste, pioggia e ogni sorta di naturale manifestazione, così come ogni genere di forza naturale, sono l'espressione dell'essenza di Gweinian. È la dea dell'integrità morale, della rettitudine, ma anche della giustizia e della forza di spirito. Nell'antico Regno di Alwenion la chiesa di Gweinian aveva un potere quasi assoluto, nemmeno paragonabile a quello attuale.
A tutt'oggi però il volere della Dea Gweinian e dei suoi sacerdoti terreni occupa un posto di rilievo nelle decisioni degli Elfi.
Le due dee non si oppongono ne si contrastano bensì collaborano e si fondono. L'una non sarebbe completa senza l'altra e insieme rappresentano il perfetto divino del quale l'elfo landmariano si sente il figlio.

Presso gli Elfi Selvaggi: il culto nei selvaggi e fortemente legato alla loro simbiosi con la foresta di Alwenion che viene chiamata dai silvani Madre. E la Madre non può che essere intesa come Gweinian; non come una divinità a sé stante, ma come una sorta di essere superiore e composito allo stesso tempo, composto da tutto l'ecosistema della foresta, sia nella sua forma materiale e mortale (gli animali le piante), che in quella fatata (spiriti, driadi folletti e via dicendo), che in quella divina (l'essenza stessa di Gweinian che pervade la foresta). In questo senso sicuramente, fra le specie senzienti, l'elfo selvatico è la figura più vicina a Gweinian, essendo più in simbiosi con la natura, elemento stesso della Dea.

Presso gli Umani: presso Aird Engard la sua figura è stata tramandata dai tempi in cui gli abitanti della città erano particolarmente a contatto con il popolo elfico. Il culto è andato mutando, facendo sì che la Dea stessa venisse considerata come manifestazione della natura selvaggia (La regina dei ghiacci) e quindi più temuta che venerata. Non si può parlare di un culto vero e proprio, bensì di un timore reverenziale verso la natura associato a Gweinian in quanto massima manifestazione.
Un vero e proprio culto presso le razze umane non esiste, sebbene Gweinian viene spesso associata alla Madre Natura, quindi sovente temuta o venerata da erboristi, agricoltori e marinai.


Simbologia
Simbolo: Albero frondoso
Colore: Verde
Elemento: Terra, Fuoco
Materiale: Smeraldo
Avatar: Unicorno

Introduzione: Il Dio
Ailyssa simboleggia la bellezza, l'arte, il divertimento, la fortuna, il gioco, l’amore, le scienze, la cura e la nascita.
È spesso raffigurata come una donna, o un'Elfa, dalla bellezza disarmante e dal volto sempre sorridente. È una dea compassionevole e mite. È la luce della conoscenza e dunque dell'intelletto, è l'ispirazione dell'artista e del bardo, è la guida dello studioso.
Ailyssa "La Bella" è venerata soprattutto dagli artisti, dai giocatori e dagli edonisti e cultori del bello in genere, viene spesso pregata affinché una malattia finisca o un parto vada a buon esito.

Presso gli Elfi di Landmar: Ailyssa è venerata, insieme a Gweinian, principalmente dagli elfi chiari.  Mentre Gweinian è vita, Ailyssa è forma, l'una crea, l'altra insegna a contemplare e conservare. Le due dee, chiamate anche "Madri", vengono riconosciute da ogni elfo di Landmar come le entità divine alle quali assoggettare la sua stessa vita. Gli elfi chiari seguono tutti i dettami, pervenuti per tradizione, delle due dee e li assumono come vere e proprie regole di vita naturale. Ogni elfo si sente figlio delle dee e percepisce la sua stessa esistenza come dono e volere divino.
Come protettrice delle arti, Ailyssa è l'essenza del bello e della forma ma anche della riflessione e delle costanza. Gioia, divertimento, piacere e contemplazione sono doni di Ailyssa che si serve di ciò che "appare" per condurre l'elfo e la natura stessa, all'essenza delle cose. Ad essa gli elfi debbono i colori, le melodie e i profumi. Ailyssa è tenuta in particolare considerazione dai molti artigiani ed artisti di razza elfica, che la prediligono a qualsiasi altra divinità, così come studiosi e medici.

Presso gli Umani: La figura di Ailyssa viene considerata propizia nel campo delle arti (scultoree, pittoriche, bardiche) e nel campo della medicina.
Non vi sono presenze forti del culto esternamente alla razza elfica, ed è rappresentata più come una figura ispiratrice, come una Musa che guida la mano dell'artista.
Discorso analogo avviene tra esteti, o personalità particolarmente avvezze a circondarsi di belle cose, amanti del bello. Il culto è strettamente personale tra gli Umani che ricorrono ad essa per ingraziarsela nei sui campi d’influenza.



Simbologia
Simbolo: Rosa blu
Colore: Blu
Elemento: Acqua, Aria
Materiale: Argento
Avatar: Pegaso