[BG Gruppi] Il Tempio: Ordine delle Madri - Sacerdotesse

PREMESSA:
Quelli che seguono sono i due BG redatti e approvati dal vecchio Staff di TG, somma di giocate, stralci di documentazioni, riferimenti storici e paletti che al tempo lo staff imponeva.

L'intento prossimo mio personale è di, da una parte conservare sicuramente l'aspetto tradizionale delle Sacerdotesse, e dall'altra creare nuovi percorsi che possano allargare, con meno paletti inutili in questa realtà di game, il gioco religioso ad altri.

Ma di questo ne parleremo in opportuna sede tutti insieme




Le Sacerdotesse di Gweinian e Ailyssa


Riferimenti storici e culturali

La diffusione del culto delle due dee elfiche Gweinian ed Ailyssa è da sempre affidata a gruppi di elfe che vengono definite Sacerdotesse.
L’origine di quest’ordine risale alle prime popolazioni elfiche, che oramai liberi di agire sulle terre losseondoriane, e perso il contatto diretto con le dee, costituiscono congreghe di elfe al fine di tramandare alle generazioni future i precetti religiosi, le tradizioni, la ritualità.
Fondatrice e capostipite storica dell’ordine viene indicata la prima Regina di Lossendor Aliel, colei che riunì per la prima volta le varie filosofie elfiche sotto un unico popolo, donando ad esso forza, saggezza e unione.

L’ordine sacerdotale si costituì e si evolse sempre intorno a figure elfiche di sesso femminile.
I motivi sono molteplici ma prima fra tutti una sorta di ‘intesa’, con le due dee, maggiore nei soggetti femminili dovuta soprattutto alla peculiarità comune della capacità procreativa.

Quando l’ordine decide che un’adepta è pronta e la Sacerdotessa a capo dell’ordine acconsente (Somma Sacerdotessa – la somma delle due dee), viene svolto un rituale di iniziazione e da allora in poi la nuova Sacerdotessa è pronta per diffondere il culto, guidare il popolo e venire a conoscenza di metodologie, riflessioni e segreti sacerdotali atti alla diffusione, nel migliore dei modi, del culto delle due dee elfiche.

Lo stile di vita delle Sacerdotesse è comune alle altre elfe con una sola caratteristica principale: incentrano la loro vita e la loro opera alla diffusione del culto ed al rispetto dei dogmi elfici, mettendo sempre se stesse in secondo piano rispetto al loro scopo religioso.

Tendono comunque a trascorrere molto tempo fra esse formando un gruppo omogeneo, e ben organizzato, che dedica gran parte del tempo ad opere sempre riguardanti il culto, la preghiera, le arti, le scienze, assecondando sempre le personali inclinazioni individuali e divenendo – grazie agli studi costanti di ogni sorta di disciplina – figure non solo di riferimento religioso ma anche culturale.

Sono sempre state considerate guide importanti sia dal popolo che dai regnanti e dalle guide delle comunità elfiche.
Spesso nella storia vi sono stati momenti in cui i loro presagi, avvertimenti o ammonizioni – dovute a un graduale distaccamento del popolo ai precetti religiosi – sono stati causa di poca fiducia nei confronti delle Sacerdotesse, da parte di più fazioni o figure politiche.

Corsi e ricorsi della storia del popolo elfico non hanno comunque impedito di conservare l’integrità dell’ordine, che sopravvive tutt’ora, tra alti e bassi, e persegue sempre il principale suo scopo ovvero la conservazione del culto religioso fra gli elfi landmariani.


L’Ordine delle Madri



Gerarchie

I rituali di iniziazione, così come le pratiche interne all’ordine, i percorsi formativi e le prove commissionate, rimangono sempre avvolte da un fitto mistero. Il tutto viene per lo più tramandato oralmente e deciso o mutato in base al volere della Somma Sacerdotessa in carica, con il consiglio di eventuali Sacerdotesse Anziane.

A capo dell’Ordine vi è la Somma Sacerdotessa, chiamata Madre Spirituale dalle altre religiose e somma del culto delle due divinità.

Essa viene scelta dalla Somma Sacerdotessa in carica quando quest’ultima sente il richiamo della Foresta e si allontana per tornare a Gweinian o per intraprendere un’altra via mistica ascetica o meno.
La Somma Sacerdotessa assume in sé la responsabilità del percorso di ogni Novizia, Adepta e Sacerdotessa, facendosi carico del ruolo di consigliera spirituale e guida.
Sorella e Madre, la Somma Sacerdotessa conserva sempre in sé la consapevolezza che agisce per il volere delle Dee, mettendosi in secondo piano rispetto al tutto elfico, in ogni occasione, più di qualsiasi altro religioso.

E’ lei a decidere quali e che rituali svolgere per le pratiche più complesse o semplici. Quando e come richiamare le creature messaggere di Gweinian ed Ailyssa, lei interpreta i segni ed i sogni delle sue allieve, guidandole, lentamente alla saggezza della comprensione.

Quando la Somma Sacerdotessa riceve un segno dalle Dee riguardo un’elfa, essa la esamina e la osserva da lontano in attesa di comunicarle la sua decisione scegliendola come Novizia.



Le Novizie

Essere scelta come Novizia è un grande onore per ogni elfa, non è possibile candidarsi per tale ruolo, è un percorso al quale solo alcune elfe sono, per indole e volere divino, votate.

Il lungo periodo di studio ed apprendistato, per divenire una Sacerdotessa, inizia dalla chiamata.
La Somma Sacerdotessa, pubblicamente dinnanzi a tutti gli elfi, designa l’elfa come Novizia, accostandosi a lei e coprendola con un mantello candido. Questo gesto viene riconosciuto come l’attribuzione ufficiale del titolo di Novizia dell’Ordine.

Durante questo periodo l’elfa Novizia verrà affiancata dalle Sacerdotesse, dai Mistici e dalla Somma Sacerdotessa per apprendere i primi rudimenti della teologia elfica, dei rituali, ma soprattutto verrà instradata verso il cammino dell’animo, e spirituale, per accogliere in sé i “sentire” religiosi propri delle Sacerdotesse.

Non potrà partecipare attivamente ai rituali, ma vi assisterà come aiuto, sarà sottoposta a lezioni teologiche, verrà sottoposta a rituali segreti di iniziazione, avrà compiti e prove.
Indosserà sempre la bianca mantella come segno di riconoscimento.

Quando verrà ritenuta matura per il grado successivo, verrà convocata dalla Somma Sacerdotessa e, in una locazione conosciuta solo ai religiosi, verrà consacrata come Adepta.

Nel caso in cui il periodo di noviziato rivelasse che l’elfa non è pronta per la via sacerdotale, il suo periodo di noviziato viene fatto terminare ed essa ritorna un’elfa tra le elfe senza obbligo alcuno verso l’Ordine.




Le Adepte

Dal momento in cui una Novizia diviene Adepta non può più uscire dall’Ordine, se non per volere della Somma Sacerdotessa o per gravi motivi comprovati.

Le Adepte si preparano a divenire Sacerdotesse di una delle due Dee dedicandosi agli studi superiori teologici, impratichendosi in modo generale nelle arti musicali, visive (secondo i dettami di Ailyssa) e negli studi medici e naturali (secondo i dettami di Gweinian). Questo periodo renderà chiaro all’Adepta quale tra le due Dee ha più influenza sulla sua vita.

Le Adepte ricevono la bianca tunica, caratteristica anche dei Mistici, come simbolo del loro stato all’interno dell’Ordine. Ogni Adepta prende alloggio nelle sedi dei religiosi, il Cenobio di Sacerdotesse e Mistici, abitando di fatto insieme agli altri.

Imparano a camminare prive di calzari nei territori sacri agli elfi, per una maggiore unione fisica con i boschi di Gweinian, affinano le conoscenze sui rituali ed i dogmi, divenendo parti attive nei rituali religiosi.

Quando l’Adepta è ritenuta pronta dall’Ordine essa viene iniziata come Sacerdotessa effettiva. In una locazione segreta, con un rituale aperto solo ai religiosi, viene investita della carica, coperta dell’abito simbolo della Dea che servirà e, in seguito, proclamata Sacerdotessa ufficialmente al popolo elfico.



Le Sacerdotesse di Gweinian ed Ailyssa

Effettive dell’Ordine, le Sacerdotesse sono sempre punto di riferimento spirituale, morale ed etico per tutto il popolo. Agiscono in comunione con l’intero Ordine, seguono Novizie ed Adepte e conferiscono con la Somma Sacerdotessa per ogni decisione importante.

Svolgono rituali autonomamente, conoscendone oramai le pratiche, scoprono tutti i segreti teologici ed hanno spesso incarichi di viaggio molto importanti per studi e scoperte per la religiosità.

Hanno compiti letterari riguardo la stesura di testi rituali e di ricerca, supervisionando il lavoro bibliotecario delle adepte. Hanno libero accesso ai luoghi, ai testi o agli artefatti più sacri dell’Ordine.

Le Sacerdotesse si specializzano nelle pratiche che riguardano strettamente la Dea che seguono. Divengono medici, pittrici, scultrici o cantori e musiciste, alchimiste esperte o studiose di scienze.
Dopo molti anni di percorso e raggiunti alti gradi di veggenza, spiritualità e cultura religiosa, le Sacerdotesse vengono investite dalla Somma col grado di Sacerdotesse Anziane.


Usi e costumi

Le religiose, di ogni grado, si salutano tra di esse mostrandosi i palmi delle mani, riproducendo il simbolico gesto che compiono le primordiali creature delle dee: ninfe e driadi.

Usano camminare scalze, ma solo nei territori elfici, per una maggiore unione fisica con la madre terra, grembo di Gweinian.

Le Sacerdotesse non fanno voto di castità, come alcuni ordini umani, poiché l’amore di coppia è una delle sfere di Ailyssa e la procreazione è uno dei doni di Gweinian. Seppure il comportamento amoroso delle Sacerdotesse tende ad essere sempre molto naturale e privo di malizia, esse sono assai rispettose e malvedono la promiscuità. Tendono però a convolare a nozze raramente, sia per la vita più votata al culto che per un continuo rimando di scelte definitive che troppo precluderebbero le vie infinite di segni ed incontri che Gweinian può loro inviare.

Le Sacerdotesse si allontanano spesso da sole in foresta o sui monti per lunghi periodi di ritiro spirituale, dedicando periodi della loro vita all’ascetismo. Questi sono per lo più i momenti in cui tornano alla comunità con nuove visioni, segni o rivelazioni.

Svolgono attività di artigianato seguendo i normali addestramenti di ogni civile della comunità elfica, curano molto l’aspetto esteriore, amando sia la semplice eleganza che lo sfoggio di ninnoli e gioielli preziosi, sempre raffinati. Esaltano il bello di Ailyssa circondandosi, producendo e cercando cose preziose e particolari.

La vita sacerdotale è inconciliabile con quella dell’esercito. Pertanto nessuna Guardia Elfica può essere scelta per il cammino religioso.