CONSIGLI DI GIOCODa intendersi come la via alla quale bisognerebbe tendere, cercando di avere buon senso e un po' di elasticità mentale.
L'elfo chiaro di The Gate non si differenzia molto dall'immagine classica del fantasy moderno ma non ha radici divine, e non è nemmeno la razza bellicosa e prorompente di altre ambientazioni.
L'elfo è una creatura molto longeva e che di conseguenza non ha bisogno di affermare e realizzare i propri bisogni e progetti in tempi brevi così come farebbero gli umani. Un individuo che sa di poter vivere per secoli non sarà mai attaccato al materialismo imposto dal tempo, ma vedrà la vita in un'ottica più effimera, lascerà passare ogni esperienza ed evento senza curarsene particolarmente, consapevole che farà parte di una lunga serie e che potrà essere afferrato più avanti.
Sono invece piuttosto attratti da piccoli oggetti rari e finemente elaborati, come gioielli e creazioni d'artigianato, non per bramosia o cupidigia, ma piuttosto per un semplice piacere del bello.
Il denaro è un mezzo di scambio che gli elfi hanno conosciuto osservando gli umani, in passato non lo hanno mai usato infatti: ne hanno compreso l'utilizzo, ma non riescono ancora a concepirne del tutto l'utilità, troppo lontana dai loro usi e costumi originari, e per questo evitano di usarlo laddove passono farne a meno.
La maturazione di questa razza è molto più lenta sia a livello fisico che mentale, la vita è molto meno rivolta ai bisogni materiali e fisici ma piuttosto a quelli filosofici, artistici o edonistici come lo studio e la conoscenza, il canto o il ballo, la pittura, l'arte in sé, favoriti oltretutto dalle movenze delicate e armoniose.
Ciò vuol dire che l'elfo non dovrebbe partecipare attivamente nella politica delle altre razze o tendere sempre a una risoluzione molto effimera delle cose e più diluita nel tempo.Tutte peculiarità, tra l'altro, che sono il segno distintivo dell'influenza di Ailyssa, divinità che maggiormente cura l’aspetto estetico delle cose, l'edonismo e la bellezza in ogni sua forma.
Se messo alle strette può risultare un popolo molto determinato e risoluto come dimostrato dalla rivalità con i possenti orchi, ma solitamente, proprio per i motivi riportati qui sopra, ha la tendenza a trovare soluzioni alternative invece di soffermarsi sulla prima e più diretta. (
Quindi l'elfo guerrafondaio, barbaro e/o assassino di professione, o se vogliamo vedere tutto in chiave mistica, tendente a Tolvaas, non sarebbe mai giustificato).
Dall’arrivo in Landmar l'elfo ha sviluppato ancor più una particolare sintonia con la natura, rafforzata dalla già radicata credenza in Gweinian creatrice di natura e vita, e nei suoi precetti. I rapporti con le altre razze, invece, possono variare in relazione alla cultura di appartenenza (alweoniana o sinoriana) e dall'ambiente in cui si ritrova a vivere o ad aver vissuto. In comunità multirazziali l'elfo non ha difficoltà a insediarsi, anche se risentirà sempre della differenza di mentalità e di stile di vita con esseri che ne vivono una estremamente più breve e materiale, legati a oggetti e cariche politiche e incapaci di comprendere la spiritualità con i luoghi e gli esseri con cui vivono a contatto. Di fatto quindi l’elfo, per sua natura, se non per cause di forza maggiore o eventi eccezionali, non vive con altre razze ma cerca l'unione con i suoi simili e qualora si trovasse a condurre una vita lontano dalla propria gente o cultura, vivrebbe in uno stato di costante disagio, fino a una sensazione di tristezza e profonda malinconia.
Essendo poi una creatura altamente riflessiva e consapevole della propria longevità, il suo stato d'ansia è di gran lunga accentuato.La sua più grande fobia sarebbe a quel punto la prospettiva di una simile vita (lontana dall'essere se stesso), fino alla fine dei suoi giorni, motivo per cui per un elfo l'esilio dal suo popolo sarebbe considerato come pena equivalente alla morte permanente.
Il rapporto tra le due principali etnie, invece, è molto più particolare e travagliato poiché risente delle influenze delle dolorose esperienze da poco trascorse e che i più vecchi hanno provato sulla loro stessa pelle come descritto nel dettaglio nella parte sui cenni storici. Attualmente però il progetto degli elfi landmariani di ricompattarsi e riunificarsi, vede scemare i rancori storici, soprattutto tra i piu’ giovani che delle esperienze passate ne han solo sentito parlare.
Analizzando alcune possibili prospettive di gioco comparandole alle altre razze presenti su landmar/rasserim elenchiamo alcuni concetti tipici della razza elfo chiaro in modo da permettere al giocatore una scelta anche in base alle “offerte” di gioco che ogni razza ha:
Gli elfi chiari vivono con i loro simili. Chi interpreta questa razza deve essere consapevole che svolgerà il suo gioco all'interno delle comunità elfiche.
L'elfo chiaro non è un guerrafondaio né presta la sua opera militare ad altre razze/comunità, quindi l’elfo guerriero (come professione ai fini di lucro o popolarità) non è contemplato in questa razza. Gli elfi che si addestrano alle armi lo fanno per compiere una missione all’interno del proprio villaggio: difendere il proprio popolo e le proprie terre.
Gli elfi chiari seguono uno stile di vita molto spirituale e culturale. La venerazione della proprie divinità (Gweinian ed Ailyssa) sono base fondamentale della sua vita. Non è quindi dedito al culto di altri Dei (pur rispettandoli, quando non in contrasto con le sue credenze), non può essere ateo, non è l'elfo "magico" di altre ambientazioni e non si interessa dei culti alchemici, magici o "paranormali" essendo per questa razza ogni mutamento e/o stravolgimento delle cose, una manifestazione delle sue divinità o di altre a seconda dei casi.
L'Elfo in PilloleL'elfo chiaro di Landmar ha in sé le seguenti caratteristiche e conoscenze proprie della sua razza.
- È una creatura molto longeva, riflessiva e spirituale.
- Non è attaccato ai beni materiali ne all’affermazione personale.
- Vive nel rispetto della natura e della vita.
- Onora e venera le Dee Gweinian ed Ailyssa e ne segue i precetti.
- È molto legato alla cultura, agli studi delle scienze e a ogni forma d'arte, espressiva e musicale.
- Tende a una vita pacifica con qualsiasi tipo di creatura che non sia propriamente un'aberrazione della natura o in contrasto con le divinità elfiche.
- Non caccia o coglie per diletto, ma per necessità di nutrimento e cura.
- Onora le sue prede seppellendole e ringraziando le Dee per il dono concesso.
- Non fa scempio dei corpi delle sue prede e perciò non decapita.
- Considera i cavalli, e tutte le cavalcature, animali da rispettare e perciò non si nutre delle sue carni. Maggiore è il rispetto per i pegasi e gli unicorni, cavalli consiederati quasi sacri.
- Non concepisce il suicidio essendo la vita stessa il dono più grande concessogli dalle sue divinità.
- Si troverebbe in forte disagio e vivrebbe uno stato di disperazione perenne se costretto a vivere lontano dal suo popolo.